venerdì 25 ottobre 2013

5 cose da fare a New York per essere dei veri cinefili

When you leave New York you ain't going anywhere.”
Jimmy Breslin

A seguito del successo della guida cinematografica per le vie di New York (questa qui) e dopo il mio terzo ritorno da quella che infantilmente continuo a chiamare casa (eh ma un giorno vedrete!), vi propongo ora una nuova guida, molto più short ma equamente cinematografica.
5 cose 5 da fare a New York -odio questo tipo di articoli, come odio il film Alta fedeltà, tutto classifiche e John Cusack...brrr, ma aimè devo soccombere- per meritarsi l'appellativo di veri cinefili incalliti. Sarebbe bello farlo per molte altre città e magari lo farò, ma solo una ha rapito il mio cuore, solo una è sempre nella mia testa e solo in una ho lasciato la mia anima. Casal Pusterlengo. No scherzo, però sono ferrato solo di New York, ma immagino che questo mi darà un buon motivo per viaggiare ancora e ancora, e cambiare destinazione stavolta (se ci riesco).

Dunque, fare il cinefilo in vacanza, non è semplice. Di solito si riesce solo sull'aereo, quando ci si spara più film possibili, catafratti in un sedile in cui starebbe stretto persino quell'essere viscido e corto di Brunetta. Per il resto non c'è proprio il tempo o la volontà. Non si riesce ad andare al cinema, non si torna in albergo per vedersi un film alla tv, non si fanno acquisti di DVD (vuoi per la lingua o per limitazioni territoriali). Ma più che altro non ci si pensa, è vacanza anche per la nostra passione numero uno.
Un conto è girare per la città e con una guida imbattersi/riconoscere i luoghi celebri dove hanno girato alcuni film, un conto è invece comportarsi come a casa e dedicare molto del viaggio al cinema. Perciò occhio, questa guida è diretta alle persone che 1) avranno molto tempo a NY e potranno quindi dedicare una giornata, o mezza, o una serata a una unica sola cosa, fuori dal programma turistico ma fondamentale in quello del cinefilo o 2) coloro che sono già stati a NY e magari questa volta, avendo già visto molte cose, vogliono dedicare un po' di tempo a qualcosa di nuovo e di diverso e comunque 3) a tutti i cinefili che "chissenefrega la vacanza, senza un film o un set cinematografico non resisto". Partiamo.
Tutto questo è in realtà una scusa per lenire la nostalgia e tirarmela una cifra. 

1. Andare a vedersi un film.
Eh che banalità! Vero, ma quante volte in vacanza avete avuto il tempo di andare al cinema? Io quasi sempre, ma solitamente non si fa mai. A New York, per la vasta gamma di possibilità, sarebbe un reato non farlo. Tra festival internazionali, proiezioni gratuite all'aperto, multisala grossi come un isolato o cinemini d'essay e cinema d'epoca divenuti monumenti, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Partiamo dai primi, i festival. Nella grande mela ci sono un infinità di festivalini ma sono due i principali e quelli che richiamano più autori e pellicole da tutto il mondo, il New York Film Festival e il Tribeca Film Festival.
Il NYFF è giunto quest'anno (proprio poco fa, mentre ero giù anch'io) alla sua cinquantunesima edizione e ha proposto un programma da leccarsi i baffi. 12 years a slave di Steve McQueen, La vie d'Adele di Abdellatif Kechiche, Her di Spike Jonze, All Is Lost con Robert Redford, Captain Phillips di Paul Greengrass, The Secret Life of Walter Mitty di Ben Stiller, Inside Llewyn Davis dei Coen, Nebraska di Alexander Payne, e poi Miyazaki, Jarmush, Tsai Ming-liang etc... Non tutte prime visioni, anzi molti passati per Cannes, ma niente male direi. In più c'era anche una retrospettiva su Jean Luc Godard, con tutti i suoi migliori film, in corso fino a fine mese.
Il NYFF ha una durata bella lunga, più di due settimane, in cui avrete la possibilità di vedere tutto senza dovervi sparare 3-4 film al giorno, e di solito si svolge tra la fine di settembre e le prime due settimane di ottobre. I prezzi sono altini ma vale un po' per tutti i festival.
Il Tribeca invece di mr. Bob De Niro, nato nel 2002 in seguito agli attentati dell'11 settembre (il cinema a New York aveva preso una bella batosta e si decise di dargli una mano in questo modo), è un festival per il cinema indipendente ed è prettamente newyorkese.  Si tiene solitamente ad aprile (16-27 nel 2014) e propone una lista di film infinita. Forse un po' più di nicchia ma meritevole comunque.

Tralasciando i festival, parliamo di cinema veri e propri. Non c'è una vera via di mezzo qui, c'è il multisala e il cinemino d'essay con roba rara. Se un film esce in America (o magari no ma esiste una copia proiettabile) a New York lo trovate. In zona Times Square vi imbatterete in due mostri di dimensioni brobdingnagiane uno di fronte all'altro; il Regal e l'AMC.
Al riparo del chiasso e della marea di gente li fuori potrete godervi film in sale all'ultimo grido per quanto riguarda la tecnologia. Sale 4K, IMax, 3D I sense,  e poi sedili larghissimi e comodissimi. Impianto audio stupefacente. Il massimo insomma per godersi a pieno l'esperienza ideata dal regista.
Le sale sono per di più tutte abbastanza ampie e con discese tali da non vedersi lo schermo impallato dal capoccione che puntualmente vi si siede davanti. Saranno anche queste sciocchezze ma per un provincialotto come me (che comunque va spesso al cinema a Milano) sono cose incredibili. Ancora più stupefacente è il numero di schermi: 30 per cinema. Si, 30 sale. Vi lascio un attimo per accusare il colpo.
E il cinema d'autore, europeo? L'anno scorso mi sorpresi, mentre davo indicazioni a una turista, sulla 6th avenue all'altezza della 4a ovest, di vedere la locandina di We have a Pope (Habemus Papam di Moretti) nel cinema davanti al mitico campetto The cage. O quando all'Angelika sulla Houston (Angelika Houston? Hu. E se volete fare i fighi, dite Auston come pronuncia e non Ouston come avete sempre sentito e detto. Auston è pronuncia newyorkese, d'altronde house...) vidi la locandina di Wadja - La bicicletta verde.
Sono antichi, bruttini, sporchi, con poche sale e vecchie, ma sono sempre aperti, come la porta di un amico e vanno avanti con coraggio nonostante la crisi. Perchè a New York si ama il cinema e un pubblico lo troverai sempre.

Ok, ma il cinema all'aperto estivo da paese mancherà a una metropoli così. No, ne ha più di uno e chiaramente gratuiti. Consiglio quello strafamoso di Bryant Park, non solo perchè ha sempre un ottimo programma ma anche perchè il parco stesso è meraviglioso. E consiglio quello lungo le rive dell'Hudson, magari dopo una bella camminata costeggiando la skyline più famosa del mondo.
Infine, tappa obbligatoria (ma molto fuori dal centro quindi calcolate i tempi) al cinema Loew's sulla 175esima al numero 4140 di Broadway (la metro A si ferma proprio sulla 175). Questo aimè è un ex cinema simbolo di un'epoca ormai scomparsa, un tempio della golden era della celluloide, un mausoleo. E' un edificio di dimensioni abnormi e con uno stile imprecisato. Indocinese, maya neo orientale, neoclassico cambogiano, un po' di Grauman Chinese theatre qua e là, bizantino, romanico, indù, egizio, persiano, rocoò, decò. Qualsiasi termine architettonioc è buono per descrivere l'opera di Thomas W. Lamb. Una volta era d proprietà di quel Loew poi diventato parte della MGM nel 1924. 
L'interno è ancora più sconvolgente, tra stucchi, decori, lampadari, torri, colonne, dorature, elefanti, putti, divinità. Purtroppo però dal 1969, grande periodo di crisi con la TV che avanzava, non trasmette più film ma accoglie i sermoni della United Christian Evangelistic Association. Peccato, ma hey! potete visitarlo comunque, basta segnarsi gli orari dell'ufficio o andare a chiedere. Lasciate un fiore, come si fa per un caro defunto.

2. Andare a trovare Spike Lee.
Quale regista rappresenta di più New York? Sostanzialmente 3 su tutti. Woody Allen, che con Manhattan (su tutti) ha dedicato un intero film alla sua casa/amore, e che potrete avere la fortuna di incrociare nell'Upper East Side dove risiede o a una partita dei Knicks nascosto sotto il suo berretto verde. Martin Scorsese che ha esaltato le strade di New York in tutti i suoi primi film, da Mean Streets a Quei bravi ragazzi, da New York, New York a Taxi Driver fino a Fuori orario. E poi lui, quello di Brooklyn, quello nero, quello sempre in prima fila al MSG, quello che ebbe il coraggio, per primo, di fare un film sul post 11 settembre (La 25esima ora), quello che ha parlato di Manhattan, ma anche del Bronx, del Queens, di Brooklyn ovviamente, e di tutti i suoi abitanti, bianchi, neri, cinesi, latini, italiani. Spike Lee è New York e allora perchè non andare a fargli visita. E' piuttosto semplice.

Fatevi a piedi il meraviglioso ponte di Brooklyn, slurpatevi una pizza sotto il ponte, nel DUMBO, da Grimaldi (la migliore pizza di NY, ma sono un po' troppi locali a rivendicare il primato) e poi prendete la metro (una qualsiasi) davanti al municipio di Brooklyn a Borough Hall in direzione Atlantic Avenue, proprio sotto il nuovissimo Barclay's center, sede dei nuovi Brooklyn Nets (buuuuu). Qui salite Hanson place fino all'incrocio con S. Elliot place alla vostra sinistra. Camminate per due isolate e poco dopo Fowler square arriverete al numero 75, sede della 40 Acres and a Mule, la casa di produzione di Spike.

E' un caseggiato abbastanza piccolo a tre piani in mattoni, come tutte le case della via. Se non ci fossero fuori due grosse bandiere, una dello studio e una del suo ultimo film (nel mio caso Old Boy) neanche vi accorgereste che li ci lavora uno dei più grandi registi viventi. 
Sulla facciata, bandiere a parte, c'è la porta del garage, anch'essa a ricordare la sua ultima "joint", come dice lui, a fianco la campanella di School daze con la celebre scritta WAKE UP!, ripresa all'inizio di Fa la cosa giusta e poco più in la una targa con la lista di tutti i suoi film; un biglietto da visita piuttosto impressionante signor Lee. 
E poi c'è l'ingresso, una porta a vetri che da sulle scale e da cui si intravedono due locandine: una è di Cannes 39, a cui venne invitato, e l'altra è di Fellini. Potete anche citofonare e chiedere se vi fanno salire o magari sarete fortunati e Spike scenderà proprio in quel momento. Salutatemelo per bene.

3. Visitare una grande casa di produzione, come la TROMA.
Una volta, inizio secolo, New York e il New Jersey erano il centro dell'industria cinematografica. Poi arrivo Hollywood e la California, il sole, la luce migliore e tutti gli studios se ne andarono. Chiaramente molti hanno ancora una sede qui a Est ma sono secondarie. Disney, Sony, Universal. Ce n'è una però che ha le tende ben piantate qui, una molto giovane, classe 1974, specializzata in B Movies e nata dalle menti geniali e malate di due studenti di Yale, Lloyd Kaufman e Michael Herz, ovvero la TROMA.
Specializzata in exploitation di qualsiasi genere, sesso, sangue, mutazioni genetiche, violenza, gore e quant'altro, ottenne il successo grazie a Toxic Avenger del 1984 a cui seguirono classici come Sgt. Kabuki man NYPD, Killer Condom e Tromeo e Giulietta. Non storcete subito il naso. In campo di film bruttissimi, la TROMA è regina e il divertimento è garantito, altro che Asylum.
Inoltre la sua importanza non è indifferente, nel 1993 distribuirono in America Il mio vicino Totoro di Miyazaki, i primi quindi a scoprirlo, e nel 1996 credettero nel talento di Matt Stone e Trey Parker, futuri padri di South Park, distribuendo il loro Cannibal, the musical.
Il mostro è lui eh, non io
Vi ho convinto ad andarli a trovare? Bene, vi tocca andare nel Queens. Se siete a Manhattan prendete la linea 7 che parte da Times Square. Scendete a Queensboro plaza e armatevi di buona volontà perchè c'è molto da camminare. Bisogna andare in una zona industriale piena di officine, fabbriche, parcheggi vuoti e macchine rotte. La gente sparisce man mano che procedete e così il vostro coraggio. 
Dovete raggiungere l'indirizzo 36-40 della 11th st. dove ritornano a spuntare le case. Troverete questa casa-officina con una grossa porta del garage dove troneggia un omaccione verde malforme con uno spazzolone in mano. E' lui! E' il vendicatore tossico, il cuore mi arriva in gola, che emozione! Qui è dove vengono partorite le storie più folli e dove gli eroi più inverosimili prendono vita.
Volete entrare? Che problema c'è, basta prenotare la visita GRATUITA sul sito con qualche giorno d'anticipo. In 15 minuti di pura magia farete il giro dell'edificio e vederete gli autori all'opera, immersi in oggetti di scena tra i più disparati. Ne volete ancora? Non siete sazi? Vi accontento.
Sempre sul sito http://www.troma.com/faq/ potrete richiedere di far parte del loro prossimo film, come comparsa o come aiutante sul set. Ovviamente sarete volontari non pagati ma che spasso dev'essere! Prendono anche la vostra musica se avete una band. Che aspettate?!

4. Piombare nel bel mezzo di un vero set cinematografico.
Ok, bello vedere dove hanno girato Mamma ho perso l'aereo 2 o Harry ti presento Sally, ma era 20 anni fa!! Io voglio l'azione vera, il set, gli attori e i divi, il regista e le cineprese. Come faccio caro Cioè?
Ho la soluzione. Ogni giorno si gira almeno un film a New York. In questo momento a Brooklyn c'è il set dell'ultimo film di Aronofsky su Noe e a Manhattan Annie con Quvenzhané Wallis, per dirne due. Insomma, dove vi girate, troverete un movie in the making. Ma non è facile imbattersi nel momento giusto. Un aiuto ve la darà la segnaletica, infatti spesso troverete dei cartelli gialli o arancioni affissi ai pali in cui viene ordinato dalla polizia "di lasciare libera la strada da macchine o ingombri vari, in quanto il giorno dopo si girerà tale film". Ok, ma non posso essere in tutta New York, come faccio a sapere dove e quando con un po' di anticipo? Grazie a un sito.

On Locations Vacations è aggiornato quotidianamente grazie agli avvistamenti degli utenti in loco. Ogni giorno troverete dove, cosa e quando stanno girando, se si vedono gli attori principali e che scene nello specifico si faranno. Niente male. Alcuni set sono blindati quindi vedrete l'azione con il binocolo, altri sono più accessibili ma sempre da una certa distanza, altri ancora sono più amichevoli e magari hanno bisogno di extra o comparse sullo sfondo.
Appena arrivate ci sarà subito uno stagista che o vi intimerà di girare al largo, gentilmente, o se ve lo fate amico vi farà avvicinare. Io sono stato sul set di Molto forte incredibilmente vicino e Blue collar, il primo da lontanuccio, il secondo quasi dentro. Se zompate su un set, mi raccomando foto a tutto spiano, ma con discrezione.

Vi sembra troppo complicato e poi per vedere un attore da 100 metri di distanza? C'è una soluzione. Il David Letterman Show sulla 54esima tra la 7th avenue e l'8th. Ogni giorno alle 4 di pomeriggio arrivano gli ospiti dall'entrata laterale. Basterò aspettare cheti cheti vicino ai fotografi e i VIPs arriveranno da voi per foto e autografi. Certo 5-10 minuti ma ne vale la pena se c'è il vostro divo preferito.

5. Rifarsi il guardaroba.
Questo lo metto controvoglia, in quanto odio con tutto me stesso la materia in soggetto: i supereroi. 
New York (o Gotam) è la città dei supereroi: Batman, Spiderman....altri di cui non mi interessa nulla.  Ma dove comprano le loro tutine adamitiche, i loro mantelli, i loro guantoni e i loro gadgets? E poi, se anche io, à la Kick Ass, voglio combattere il crimine dove posso comprare qualche buon superpotere a buon prezzo, essendone sprovvisto? Nel quartier generale mondiale situato a Brooklyn. 
Superhero Brooklyn Supplies è il negozio perfetto per la moda del momento. Creme per far scoppiare i nostri muscoli, gel per l'invisibilità, una pistola a fotoni. E poi manuali, completi e quant'altro. Se vi interessa davvero sta roba, è il paradiso.

Come ci si arriva? Ritornate alla fermata di Atlantic Avenue di Brooklyn, ricordate, vicino a Spike Lee, poi fatevi una camminatina di 1 km -oh siete supereroi, su- lungo la 4th avenue fino a Park Slope e ve lo ritroverete sulla destra. Prezzi a modo e tante cazzate per fare gli splendidi con gli amici.

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Meno male che doveva essere corta! Te possino. Bene, se mai farete anche una sola di queste cose, tornate qui e raccontate un po' com'è andata. SALUDI e buona New York da cinefili a tutti!

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