lunedì 5 agosto 2013

Il bianco e il nero #49: Classic noir: La morte corre sul fiume (1955)

La morte corre sul fiume
(titolo originale The Night of the Hunter)
 nelle sale inglesi il 26 luglio 1955, in Italia il 19 gennaio 1950.

Regista: Charles Laughton.
Sceneggiatore: James Agee, Davis Grubb (romanzo).
Direttore fotografia: Stanley Cortez.
Montaggio: Robert Golden.
Compositore: Walter Shumann.
Produttori: Paul Gregory.
Studio: United Artists, Columbia Pictures, MGM.
Interpreti: Lillian Gish, Robert Mitchum, Shelley Winters, James Gleason, Evelyn Warden.
Durata: 86 minuti.
Colore: b/n.

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*Trama:
Harry Powell è un pastore, o così almeno dice, che gira per gli Stati del sud degli Stati Uniti alla ricerca di anime da purificare. La sua scelta ricade sempre su vedove sole e magari ricche, ma lussuriose e lascive, e che quindi, secondo la sua logica, meritano di morire. Finito in galera per il furto di una macchina, incontra Ben Harper a poche ore dalla sedia elettrica per aver ucciso e rubato 10 mila dollari. Scopre che i soldi sono stati nascosti e sono custoditi ora dal figlio di Ben. Non c'è occasione più ghiotta per guadagnare così facilmente tanti soldi. Uscito di galera rintraccia la famiglia Harper, blandisce la vedova, la sposa e cerca in tutti i modi di farsi dire dai figli dove sono stati nascosti i soldi, ma inutilmente. Dopo aver ucciso la vedova, inizia uno spietato inseguimento lungo le zone limitrofe il fiume Ohio.

*Approfondimento: (contiene spoiler)
La sola ed unica.
Conosciamo Charles Laughton per ben altri motivi; ad esempio per essere stato il politico corrotto in Tempesta su Washington, o il terribile avvocato in Testimone d'accusa o ancora per aver interpretato Gracco in Spartacus. Nessuno invece se lo ricorda per la sua sola e unica volta da regista per giunta di uno dei film più belli della storia del cinema. 
La morte corre sul fiume sembra uscire da un'altra epoca. Per la messa in scena, il tipo di bianco e nero, la cura dei dettagli, il gioco di ombre e luci, la fotografia, sembra appena uscito dagli studi della UFA. E' in tutto e per tutto un fulgido esempio di cinema espressionista tedesco. Dall'utilizzo degli interni a quello degli esterni, dal tipo di recitazione, persino nei movimenti di macchina. Viene addirittura usato un mascherino in una scena, una cosa che non succedeva da decenni.
Impossibile non pensare a film come Il Golem o Il gabinetto del dottor Caligari quando le ombre
inquietanti di oggetti comuni si stagliano sulle pareti di casa o quando le stesse pareti sembrano accartocciarsi su se stesse disegnando motivi claustrofobici. E sembra di scorgere il terrificante Cesare del capolavoro di Wiene quando Mitchum sale le scale della cantina allungando mani e dita verso i bambini.
Molti elementi vengono utilizzati con un doppia espressione, i capelli di Shelley Winters come le alghe sotto il fiume o il fumo nero del treno che porta il male nella tranquilla cittadina (visto molto spesso, anche per esempio in L'ombra de dubbio di Hitchcock).
O ancora, quando la mdp prende le distanze e riprende la scena come da fuori dal set, come fosse un modellino (ad esempio quando sono in cantina a cercare i soldi), come fosse tutto finto, teatrale, o una favola.
(*A parte questo gusto retro, va segnalata tutta via la modernità di molti sguardi aerei della zona, come fosse un occhio divino e ancora di più va segnalata la prima fenomenale sequenza dove si passa da una ripresa aerea a un dolly che piano piano scende in uno scantinato mezzo aperto dove giace senza vita una donna. Come se Dio fosse sceso in terra per un attimo a dare un'occhiata).

Favole bibliche.
Il film si apre come fosse una favola. Lillian Gish (chi se le ricorda le gemelle Gish star del muto?) racconta una storia a dei bambini, i quali sono protagonisti della vicenda. Se non ci fosse morte, corruzione dell'anima e pericoli da ogni dove sarebbe una vera storiella della buona notte. No aspetta, proprio questi elementi sono cardini in ogni buona favola che rispetti, soprattutto poi la lotta eterna tra bene e male.
Qui il bene è rappresentato dalla Gish, donna timorata di Dio, salvatrice di tanti bambini, amorevole madre, lavoratrice infaticabile. Il male invece è chiaramente Mitchum (quando Laughton gli descrisse il ruolo come un "diabolica merda (diabolical shit)" lui si alzo in piedi esclamando "Presente!". Gary Cooper rinunciò per paura di danneggiare la sua carriera invece), e come ben si sa, il diavolo si nasconde nelle forme più insospettabili. Powell è un pastore, ma non ne siamo sicuri, molto probabilmente non lo è, che legge la bibbia come più preferisce, tipico di molti killer seriali. Crede di essere l'angelo sterminatore mandato dal Signore per purificare l'umanità ma non ha le capacità e la giustezza di spirito per permettersi di scegliere, è solo un criminale.
Ed è veramente il diavolo. La sua presenza è diabolica, si percepisce nell'aria appena è nelle vicinanze, appare dal nulla, la sua ombra proietta figure malefiche. Tradisce la sua vera forma quando viene colpito di striscio da una fucilata, e esplode in urla luciferine, bestiali, o quando si contorce, come appunto posseduto, poco prima di uccidere. Non è un uomo.
La prima volta che vediamo Rachel Cooper è già in una posizione di superiorità, è appunto in cielo, fra le stelle, più vicina al paradiso. Una metafora che si ripresenta anche nel primo incontro con Powell. Lei è in cima alla scala, vestita di bianco, mentre lui, che invano cerca di blandirla con la storia della mano destra e della mano sinistra, è in fondo alla scala, giù a terra, tutto vestito di nero. Più che un prete somiglia sempre di più a un becchino.
E in fondo non sono altro che due facce della stessa moneta, uniti per l'eternità, il bene e il male. Nonostante siano avversi finiscono per cantare insieme un salmo religioso, in una delle scene più belle del film.

Sesso, soldi e salmodie.
Laughton era noto per non provare particolare affetto per il sesso debole. Ecco però, nonostante tutti sottolineino come le donne del film siano ritratte come stupide e ingenue, io ho notato ben altro. Ovvero il contrario, che gli uomini sono ritratti come gentaglia di poco conto e addirittura sono loro il sesso debole e per di più in grande minoranza.
Dunque, gli uomini sono principalmente 5: John, il bambino, vero eroe della faccenda ma in balia degli eventi. Non è un uomo, lo diventa grazie a questo percorso, è un bambino, tutto qui; il babbo Ben, criminalucolo, viene arrestato e condannato a morte, è un fallito che non sa prendersi cura della famiglia e inoltre un pessimo modello per il figlio che lo vede fino all'ultimo come un eroe; lo zio Birdie, il beone del villaggio, legato ai ricordi e alla moglie defunta e sempre attaccato alla bottiglia; Powell, il male in persona; Spoon, il proprietario del locale, totalmente succube della moglie, vera figura forte.
Inoltre la scena è sempre piena di donne. Ci sono solo donne al pic nic, ci sono solo donne nella casa della
Gish, infatti sono tutte ragazze. Proprio una di esse, Ruby, mostra come lei sia quella che prende le decisioni all'interno della relazione con il suo fidanzatino di città. Lei si fa comprare il gelato e la rivista e lei decide con chi stare. Poi che sia una sciocchina e una civetta non ci piove, come anche mamma Harper sia una scema insicura, ma è ingiusto dire che tutte le figure femminili qui sian deboli. La moglie di Spoon, che è lei a guidare la rivolta della folla, alla fine, è debole? O la Gish, è debole o ingenua, -lei che per tutto il tempo sottolinea come le donne siano tanto sciocche-?
"Vi assicuro che ho sempre pensato più alle conserve che all'amore" dichiara la signora Spoon davanti a un risentito marito, al pic nic. Forse Laughton non era così misogino, ma di sicuro aveva seri problemi col sesso. E' visto, sia dal bene che dal male, come una cosa disgustosa e problematica. Powell uccide le donne lascive e lussuriose. Uccide la signora Harper perchè vorrebbe fare sesso con lui, cerca di uccidere la ballerina perchè mostra il suo conturbante corpo, vorrebbe uccidere Ruby perchè si mostra fin troppo disponibile. Rachel Cooper d'altra parte non fa che sottolineare come questi figli siano lì da lei solo perchè glieli scaricano. Sono prodotti di rapporti sessuali fuori dal matrimonio, o generati da coppie incapaci di mantenerli (come la ragazza che saluta sua figlia in una breve pausa dal lavoro).
Il figlio come problema è anche al centro della coppia-non coppia principale del film, ovvero Pearl e John. I due fratellini hanno con loro una sorta di prole, ovvero la bambola. Persino quando non è reale rappresenta un peso e una fonte di rischi.
La soluzione per evitare di trovarsi problemi tra le scatole, è quella di badare più alle confetture e non fare sesso (gli Spoon non hanno figli, almeno non si vedono, ma gestiscono un negozio di dolci, ovvero, il ritrovo da sogno di ogni bambino).

*Extra:
-Robert Mitchum (probabilmente ha diretto alcune scene o ha dato un contributo tecnico) odiava a tal punto Shelley Winters che quando la si vede sott'acqua legata alla macchina e con la gola tagliata disse a Laughton che gli dispiaceva fosse solo un manichino.
-Nel filmazzo di Spike Lee Fa la cosa giusta, Radio Raheem ha sulle dita due tirapugni, uno con la scritta Love e l'altro con la scritta Hate, e fa lo stesso discorso che fa Mitchum qui. Un chiaro omaggio.
-Laughton non amava particolarmente ne le donne ne i bambini. Molte scene con quest'ultimi, a quanto dice la biografia di Mitchum, sono state girate proprio da lui.
-Purtroppo il film fu un gigantesco flop e Laughton fu così adirato che promise di non dirigere mai più un film. Rinunciò quindi a Il nudo e il morto, di cui erano già stati comprati i diritti. In ogni caso preferì sempre il teatro.
-Il titolo svedese rivela fin da subito dove sono nascosti i soldi.
-Il piccolo Billy Chapin mi ricorda tremendamente Ryan Gosling. Voi?
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La prossima puntata sarà l'ultima prima della pausa estiva e sarà abbastanza frivola, la classica lettura da sotto l'ombrellone.

1 commento:

  1. Visto il film, letta la recensione e ho trovato l'uso delle luci e delle ombre davvero bello. Ma anche le inquadrature sugli animali, le silhouette paesaggistiche delle staccionate, la casa, la gabbietta con l'uccellino, il fienile.

    Che Mitchum si fosse dispiaciuto del manichino affondato gli ha dato qualche punto^^ Il fatto è che nei film che ho visto con Shelley Winters, fa sempre la piagnucolosa irritante.

    Comunque son pochi i personaggi che si salvano. Uno è sicuramente John (che a differenza di Gosling riesce ad essere abbastanza espressivo, per il resto gli somiglia davvero). Rachel è troppo petulante, per i miei gusti. Ma è un film d'altri tempi e mi sa che il doppiaggio influisca. La voce di Powell, ad esempio, è impostatissima, i bambini hanno inflessioni dialettali italiane (ma questo capita anche oggi. Tipo: "Come sta Bob?" "Penso bbene, è a farsi un ggiro").
    Mi piacerebbe vederlo origginale^^

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