domenica 28 luglio 2013

Se sposti un posto a tavola di Christelle Raynal

Nelle sale dal 25 luglio.

"Magari nella vita ci fosse il rewind come in Forza Motorsport!". Lo sceneggiatore di questo film.
Dai su, voglio battere il record di minor letture per singolo post. Ahhh i matrimoni, l'evento perfetto per fare nuove conoscenze, tra una sbevazzata e l'altra, le danze, l'atmosfera di gioia, quante coppie felici sono nate così, per caso. Due perfetti sconosciuti uniti da una remota conoscenza o parentela con lo sposo o la sposa, si incontrano e scoprono la propria dolce metà.
Ma è un caso? E soprattutto il caso esiste? O siamo noi che delineiamo il nostro futuro, attraverso le nostre scelte, perché una scelta c'è sempre. Ed è così che le vite di un gruppo di persone al matrimonio di amici vengono scombussolate come i segnaposto a loro assegnati, rimescolati -e anche no- maldestramente o con giudizio da uno di loro. I possibili scenari futuri sono infiniti, chissà come finirà per ognuno di loro.
Mo ecco che riattacca con la solita tiritera del filmetto francese scritto bene, diretto bene, con un bel gruppo di attori, e la classica storiella che in mano ai cugini transalpini diventa interessante. Eh si.... quindi...bè....CIAO!

No stavolta l'entusiasmo è un po' minore. Ribadisco più o meno i soliti giudizi, anche se stavolta mi ha fatto innamorare molto meno.
Molto bello l'inizio, sia lo split screen, che il basco da tipica francesina della Monot, come è girato molto bene tutta la prima traviante scena che porta allo scombussolamento dei segnaposto. E' uno Sliding Doors all'ennesima potenza con 4 scenari possibili (e uno magari è di troppo, ma si sa , io sono cinico) scritto con arguzia (tutti i rimandi e i collegamenti, le frasi esatte pronunciate da personaggi diversi a seconda della situazione) da Francis Nief uno che fino a ieri era capo dialoghi di videogiochi come la saga di Rainbow Six: Tom Clancy o sceneggiatore di brutte serie tv poliziesche che in Italia si cucca solo Rete 4.
Ha il vago odore di un mezzo esercizio di stile narrativo, privo di un po' di cuore e di sostanza, insomma quel tipico e rinomato tocco francese che rende Cena tra amici o Tutti pazzi per Rose delle commedie irresistibili.
Cast completamente composto da quei tipici attori che appena li vedi esclami "Ah ma c'è anche lui". Perché hanno quelle facce che hai già visto, solo che non sai il nome e non ti ricordi il film. Poi controlli e dici "Ah si si, ecco ecco, ora mi ricordi, è lui...eh ma lo dicevo". E Louise Monot è bella, la tipica bellezza da francese, lontana dalla perfezione ma peggio di una calamita.
Ecco questo è un buon film ma se anche lo skippate e gli preferite altro o un tuffo al lago, non succede nulla, ricordatevi sempre però, che siete voi a decidere il vostro destino e nessun altro, neanche il caso.

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