domenica 19 maggio 2013

Dal nostro inviato speciale a Cannes: Terza giornata

Giorno 3


Ed eccoci al terzo giorno di resoconti. Soddisfazione del giorno: vedere Refn presentare Jodorofsky. E poi stringere la mano a Jodorowsky e ricevere l'autografo di Refn.


Soshite Chichi ni Maru (Like father, like son) di Kore-Eda Hirokazu


Cosa succede quando vieni a sapere che tuo figlio di 6 anni in realtà non è figlio tuo ma è stato scambiato dall'ospedale con quello di qualcun'altro? Cosa crea una famiglia? Il legame o il sangue? È questa la premessa su cui si basa questo film giapponese, un soggetto che suona banale ma che viene sviluppato in modo perfetto, senza scadere in modo eccessivo nel dramma ma anzi trattando il tema in modo sensibile e delicato. Contornato da ottime interpretazioni (specialmente da parte dei bambini) e da dei personaggi scritti ottimamente, il film si sviluppa senza far perdere interesse allo spettatore e facendolo immedesimare nella situazione vissuta dai protagonisti. Sicumente una piccola perla da tenere d'occhio per evitare che venga persa nel mare di altri film piú importanti.


For Those in Peril di Paul Wright


Un ragazzo di un piccolo paesino scozzese si imbarca in una nave di pescatori (tra i quali c'è anche il fratello), la nave scompare e lui è l' unico sopravvissuto ritrovato. Osteggiato dagli abitanti che lo incolpano per la scomparsa della barca e perseguitato dalla morte del fratello tenterà di tornare a vivere la propria vita. Ecco la premessa di questa piccola opera prima scozzese che racconta una storia di base interessante ma realizzata imitando troppo lo stile registico di Malick e complicandola eccessivamente con delle scelte di regia che sembrano fatte piú per mostrare quanto il regista sia figo che per un vero e proprio significato preciso. Il film inoltre sarebbe risultato sicuramente piú intetessante e scorrevole con una narrazione normale e senza un finale inutilmente criptico.


La Danza de la Realidad di Alejandro Jodorowsky


Biografia famigliare e storica secondo Jodorowsky.
Dopo dieci anni dal suo ultimo lungometraggio Jodorowsky torna alla regia con un film che mischia autobiografia e storia con il suo stile assurdo e surreale. Per due ore si assiste ad un viaggio che ci porterà in svariate situazioni paradossali e con protagonisti personaggi unici in una giostra di costumi, scenografie ed effetti speciali colorati e fuori di testa. Lo stile puó spiazzare all'inizio ma appena si entra nella giusta mentalità sarà impossibile non apprezzare questo film.

[Sephiroth'88]

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