giovedì 7 febbraio 2013

Filmbuster(d)s - Episodio #23

Si fa fatica a stare dietro a così tante uscite settimanali, specie se poi i film si rivelano, come sta succedendo in questo inizio di 2013, così buoni. Ma noi di Filmbuster(d)s siamo sempre qui, a guidarvi nel mare magnum di possibilità affinché scegliate il film giusto per passare una piacevole serata. Poi oh, l'avevate già capito da soli che un film d'azione con Schwarzenegger bolso e invecchiato era da evitare, no?


Nel 23° episodio di Filmbuster(d)s:

[00:02:00]The Last Stand
[00:06:35]The Impossible
[00:25:53]Les Misérables
[01:01:00]Looper








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3 commenti:

  1. Sempre divertenti e interessanti, bravi.

    Ho visto solo The Impossible, bel film, vuole commuovere e commuove, riesce a emozionare, ma rimane comunque il "difetto" famiglia americana benestante, addirittura alla fine arriva Zurich, che se li porta via su un aereo in cui ci sono solo loro! Mille mila milaridi di milionidi di persone bisognose e loro se ne volano in prima classe, mah.

    Però mi dite che il Looper si "osa" come a osato solo Carpenter, sono quasi certo che muoia un bambino. È quasi uno spoiler, ma vi perdono.

    Zero Dark Thirty l'ho visto oggi, davvero fatto bene, ci sono due o tre scene tesissime e angoscianti. Rimane però, secondo me, un film americanissimo sul tema del terrorismo.

    P.S. Per la storia dell'oca ammarata, indovinate di cosa siete complici. [cit.]

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  2. Nuuuooo, Fucky me Ray, perché l'avete tolta? :_(

    Ha vinto Ippolita.

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  3. Faccio due appuntini sul solo Les Misérables (unico che ho visto dei citati, mi sto perdendo tantissimi film). Mi trovo abbastanza concorde con Intrinseco e alexdiro, preciso che molte divergenze di questo musical rispetto ad altri che si vedono solitamente al cinema derivano proprio dall'originale teatrale, secondo me. Esso infatti fa parte della cosìdetta "British Invasion" degli anni '80, e questo in particolare a mio parere ha molti elementi in comune con la nostra "Opera Popolare" (il Giulietta e Romeo di Cocciante, per intenderci), cioè proprio il cantato continuo ed il voler trascurare gli elementi più "leggeri" tipici del musical americani (coreografie e danze, ad esempio) per concentrarsi sugli aspetti più drammatici e di pathos, insieme a delle tematiche più "di peso" e riprese spesso dalla letteratura. Da ciò credo derivi anche la stessa modalità di canto, che è sostanzialmente di impostazione lirica (non essendo poi loro cantanti professionisti fa un po' strano, io però li ho apprezzati), per dare un tono più "elevato" al tutto, per così dire.
    Che poi, ascoltando le varie registrazioni originali a teatro (sempre sia lodato Spotify), a me è sembrato che gli attori se la siano cavata tutti piuttosto bene, pure Crowe (sicuramente appare come uno dei più deboli, ma è pure il personaggio che richiede certi caratteri), infatti gli stessi pezzi in cui non va a tempo li si ritrovano tali pure negli originali, son proprio le canzoni ad esser così.

    A me quindi è piaciuto parecchio, ma so d'avere un debole per certi musical, e ne so parecchio meno di voi. Just my 2 cents :D.

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