sabato 8 settembre 2012

Dossier Harmony Korine: il narratore della generazione zero.

"I never cared so much about making perfect sense. I wanted to make perfect nonsense. I wanted to tell jokes, but I didn't give a f*ck about the punch line."


Werner Herzog lo ama così tanto da voler partecipare in un paio di suoi film, Gus van Sant ha prodotto la sua prima fatica, Bernardo Bertolucci lo ha elogiato più volte, Oliver Stone ha cercato di farsi scrivere una sceneggiatura, ma invano, Roger Ebert lo ha definito come l'unica vera cosa nuova e innovativa uscita da molti anni a questa parte, ha pure scritto una canzone insieme a Bjork. Ha vinto a Venezia, a Rotterdam, a Gijon. Quest'anno è stato invitato di nuovo al festival di Venezia con il suo Spring Breakers, destando le risate di alcuni e lo storcere di nasi di altri. Eppure al momento è la più grande sorpresa della mostra e la gente non ride più. Un curriculum niente male per un ex punkettone skater nullafacente di Manhattan. 
Korine con soli quattro film (aspettando quello nuovo) e un paio di sceneggiature si è affermato come uno dei più eversivi filmmaker del mondo. C'è chi parla di weirdo, trasho e chi parla di neorealismo americano, di cinema veritè. Uno stile riconoscibile che divide, o lo si ama o lo odia, impossibile rimanere nel mezzo, lo specchio del nuovo cinema contemporaneo.
Vediamo di scoprire un pò di più di questo enfant prodige (ormai 39enne) capace di far pippare cocaina alle star di Disney Channel.

-Comincia dal principio e quando hai finito, fermati.
Harmony Korine, vero nome e vero cognome, nasce nel 1973 a Bolinas in California, ma non è importante. Dopo poco lo ritroviamo a Nashville, Tennessee, dove rimane fino al suo nuovo trasferimento a New York. E' nella grande mela che nasce, di nuovo, il vero Harmony. Per dirla alla Principe di Bel Air, tra un giro in skate per i mille parchi della città e un film notturno in qualche cinema d'essai, Korine è cresciuto. Punkabbestia ma intellettuale, straccione ma colto, si iscrive ai corsi di cinema della NY University. E li molla dopo solo un mese. A instradarlo verso il cinema è il babbo, Sol, documentarista e i suoi veri insegnanti sono Godard, Cassavetes, Herzog, Fassbinder, tutti autori stranieri che può trovare solo in cinemini di quart'ordine a orari astrusi della notte. 
Certo rimane una passione, perchè la sua aspirazione, in quel momento, è diventare un ballerino di tip tap*, un pò il sogno di tutti. Il caso, la fortuna, la teoria del caos, vuole però che mentre è in giro a skate-are con i suoi amici a Washington Park, NYC, viene notato dal fotografo Larry Clark. Qualche foto, due chiacchiere, c'è feeling. Allora Harmony tira fuori una robetta che ha scritto in due settimane, un copione di qualche pagina, a conti fatti una sceneggiatura vera e propria. L'argomento è semplicissimo: inizia con un padre che porta il figlio a vedere una prostituta, il resto è cronistoria delle avventura quotidiane dei suoi amici nella megalopoli americana. Non è altro che Kids, secondo alcuni, IL film per eccellenza della MTV generation.
-Kids (1995), mica tanto.
Nell'estate del 1994 iniziano le riprese. Clark è al suo primo film, Korine idem, gli attori raccattati per strada pure. Vengono scelti; Leo Fitzpatrick perchè, secondo Clark, lo ha visto bestemmiare per certi trick con lo skate sbagliati e gli è subito piaciuto, Justin Pierce, una ragazzetta dal nome Rosario Dawson e Chloë Sevigny, notata da Korine in un bar (e sua futura fidanzata, tanto che la ritroveremo in tutti i suoi primi film).
Finanziatori vari; prima Gus Van Sant, poi la Miramax, dubbiosa e spaventata, consorella della Disney, dalla sceneggiatura, ma poi convinta.
Metà anni 90, piena era dell'HIV, Kids racconta proprio di questo, un gruppo di ragazzi minorenni e sessualmente attivi tra i quali ce n'è uno sieropositivo che punta a sverginare più ragazze possibili. Una di queste rimane infetta e cerca di avvertire le prossime vittime. 
Stile documentaristico, analisi graffiante e corrosiva di una gioventù bruciata, alcolizzata, drogata e malata. La critica si spacca. Chi lo definisce una sveglia per la società americana e chi lo paragona a puerile pornografia. Ma genera un dibattito molto acceso, non lascia indifferenti. Il fatto che sia stato scritto da un, che fu, 18enne e non da un 40enne navigato e lontano da quel mondo, lo rende ancora più realistico e quindi spaventoso, viene così vietato ai minori di 17 anni. Fitzpatrick in seguito verrà molestato da gente per strada, perchè lo credono davvero un malato di AIDS infettatore maledetto. 
Korine diventa d'un momento all'altro famoso. Viene invitato al David Letterman Show dove appare molto strano, forse sotto effetto di stupefacenti, dicono molti. In ogni caso, è il momento del debutto all regia.

-Gummo (1997), weirdo all'ennesima potenza.
Kids è fin troppo bello, registicamente e nel senso enciclopedico del termine. Non è Korine però. Certo c'è la sua mano nello scritto, ma non c'è il suo tocco. Nessuno si sarebbe potuto immaginare quello che avrebbe fatto da qui in poi. Ma soprattutto come.
Gummo è... difficile da spiegare. Va visto e poi, è in ogni caso difficile parlarne. Si potrebbe quasi parlare di una storia del cinema pre-Gummo e post Gummo, ma anche no. 
Korine torna a casa, Nashville, e raduna tutti i suoi amici, i fratelli skinhead, il nano, qualche ragazzo non proprio sano di mente, per metterli tutti nel suo primo film. Il risultato è un quadro psichedelico, disturbato, frammentato della provincia americana, quella sbandata e con cui non vorresti passare quei pochi minuti d'attesa alla fermata del bus, la sera. E' realistico ed allo stesso tempo surreale. E' violento, misogino, freak, sbagliato. E' John Waters sotto steroidi che incontra Lynch strafatto di anfetamine. E' intollerabile. E' Korine al 100%. Durante le riprese, la gente del posto inseguì la troupe con i fucili, diverse volte, perchè pensavano stessero girando della pedo-pornografia. Il mondo non è pronto.
Viene presentato al Telluride Film Festival dove il pubblico ride e molti scappano dopo la prima scena, l'annegamento di un gatto. Qui nasce l'amore spassionato di Herzog per questo giovane cineasta ("[Korine's] a very clear voice of a generation of filmmakers that is taking a new position. It's not going to dominate world cinema, but so what?"). Omofobia, violenza, ritardi mentali, deformazioni fisiche, famiglie disagiate, alcolismo, vandalismo, protituzione, abusi sessuali, razzismo, eutanasia, sono tutti gli elementi tipici del cinema di Korine. Il tutto condito da una colata di humour nero come la pece degno del miglior Solondz.
Nonostante sembri impossibile, il 75% del film è scritto, è un copione. Sono l'insieme di tanti piccoli sketch scritti in passato. Ciò non toglie nulla al realismo intossicante che pervade la pellicola. 

-Julien Donkey-Boy (1999) e la lunga pausa.
Citando Luttazzi, "è come quando ti annusi le palle e dici "buu che schifo", però un attimo dopo torni a riassaporare". La gente non ne ha avuto abbastanza, vuole dell'altro e subito. Tutti si chiedono cosa possa tirare di fuori di nuovo e di eversivo per tenere il livello di Gummo.
Korine decide di seguire le regole precise (per poi romperne alcune, come chiunque ci sia cimentato) del Dogma 95, il manifesto creato dai danesi Vinterberg-Von Trier (e altri) per il suo prossimo film. Le regole sono tante, tra cui; niente titoli di testa o di coda usando grafica o elementi creati con il computer, niente musica diegetica, girare nei luoghi e mai in studio etc... Julien Donkey-Boy diventa così il primo film a rientrare nel manifesto.
Si potrebbe parlare di un Gummo part. II. Ancora la provincia americana, ancora disadattati, molta più malattia mentale e violenza psicologica. Julien, lo schizofrenico protagonista, è basato sulla figura dello zio di Korine e sarebbe dovuto proprio lui a interpretarlo se non fosse morto poco prima delle riprese. E' la storia di una famiglia anormale. Un figlio ritardato, l'altro forzato dal padre a fare wrestling e a vestirsi da donna, un padre molto particolare che odia i propri figli e ama indossare maschere anti gas, una figlia incinta di Julien, il fratello e una nonna che non capisce un cazzo.
E' la prima collaborazione con Herzog, qui in una interpretazione indimenticabile nel ruolo del padre di Julien. La critica e il pubblico aspettavano Korine al varco e lui ha risposto con un gran bel dito medio. Ci ha fregato, è un genio o siamo degli imbecilli noi.
Korine rappresenta l'underground dell'undergound dei cineasti indie. Uno stile riconoscibile, inimitabile, presto copiato, scimmiottato da tanti giovani con l'incedere prepotente della rete. Ma di Korine ce n'è uno e proprio sul più bello, molla per quasi 8 anni.
Si mette a fare un documentario per la TV sull'amico David Blaine, gira qualche corto, qualche video musicale, Clark gira un nuovo film, Ken Park, ancora una volta basato su una sua sceneggiatura scritta anni prima, ma no, non è Korine. L'attesa è lunga e il ritorno, lascia basiti.

-Mister Lonely (2008) e Trash Humpers (2009)
Mister Lonely debutta al festival di Cannes e lascia i fans di Korine straniti. La pellicola si divide in due storie, una principale che racconta di un sosia 24/7 di Michael Jackson che incontra una sosia di Marilyn Monroe e lo invita a vivere in una comune dove tutti sono sosia di gente famosa. C'è il papa, Linoln, James Dean, Sammy Davis Jr., Madonna etc... E una secondaria con delle suore volanti.
E' girato molto bene, è un film classico, senza filtri o pellicole strane, senza effettacci, senza i suoi temi cari. E' un delicato ritratto di una persona che si sente sola e quando trova il suo mondo, finto, e in seguito lo perde, si risveglia e capisce che imitare gli altri è sbagliato, ma non capisce comunque cosa fare della sua vita. 
Se non ci fosse scritto il suo nome sulla locandina, pochi direbbero che è quel regista emergente che aveva sconvolto il cinema. Le reazioni sono freddine. 
Come reazione, torna nel 2009 con il suo film più astruso, Trash HumpersMolto spesso si è parlato del suo stile come un pò youtubers, amatoriale, MTv, e quindi porta questi elementi all'eccesso. Per 75 minuti vediamo, senza una trama ne una struttura, tre vecchiacci, ripresi  da una videocamera vecchio stile, su cassetta, restituendo così un immagine di nastro rovinato,  che trombano i cassonetti della spazzatura o vandalizzano la città, uccidono barboni e sbirciano dentro le case. L'ispirazione gliel'ha data una notizia di cronaca sentita per caso, che raccontava appunto di vecchietti guardoni e casinisti nelle ore notturne e la constatazione illuminante che i bidoni della spazzatura vicino casa sua, secondo lui, hanno un aspetto vagamente sessuale.
Inizialmente voleva addirittura lasciare il film su VHS e spargerle in giro, in varie zone abbandonate della città, di modo che la gente le scoprisse e pensasse fosse un progetto misterioso. Poi cambiò idea, forse pensando alla perdita del copyright.
E' una "cosa" senza capo ne coda, a metà tra Youtube appunto e uno sketch di Jackass. Troppo vuoto per essere considerato guardabile e passata l'iniziale ilarità per dei vecchietti teppisti, subentra un pò di noia.

-Spring Breakers e il villipendio delle stelline della Disney.
Qualche mese fa, le prime foto di Vanessa Hudgens e Selena Gomez, in bikini, con le manette e appoggiate a una volante della polizia, avevano sconvolto la loro sterminata schiera di fans. Le due super star della Disney sono state ingaggiate da Korine per il suo nuovo film, insieme a Rachel Korine (moglie di Harmony) e Ashley Benson, dove interpreteranno delle bad girls in fuga dalla legge dopo aver rapinato un negozio per pagarsi la meritata vacanza primaverile. Oddio, forse era meglio se le avessero arrestate davvero, insorgono molti.
Non basta, ovviamente, le vedremo inoltre in scene dal forte contenuto sessuale, pippare cocaina dalla pancia altrui e sbronzarsi fino all'estremo per poi pisciare in mezzo alla strada. 
La scelta di includere il film addirittura in competizione per il festival, ha provocato risate e polemiche, eppure, aspettando i risultati delle premiazioni, tra qualche minuto, Spring Breakers è il film che ha scosso di più e ha ottenuti più consensi. Il B-Movie coi controcoglioni e con un anima, qualcuno l'ha definito. Non solo provocazione e belle ragazze, c'è ben altro, l'opinione comune. Insomma la vera sorpresa e la conferma di un regista "fucking crazy"! (Marco Giusti cit.).

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Per chi fosse interessato, esiste addirittura una lista dei film preferiti di Korine, magari c'è chi vuole capire da dove viene fuori il suo estro. Eccoli:  Pixote, la legge del più debole (1981), La rabbia giovane (1973), I giorni del cielo (1978), Città amara (1972), La ballata di Stroszek (1977), L'assassinio di un allibratore cinese (1976), Una moglie (1974), I compari (1971), Snack bar blues (1980) e 'Je vous salue, Marie' (1985).


*AGGIORNAMENTO: Il sogno di diventare un tip-tappatore professionista è morto per sempre qualche anno fa. Korine stava lavorando a un nuovo progetto, Fight, una commedia...sui generis. Voleva fare questa cosa: ubriacarsi, non troppo, ma abbastanza, conservando però le abilità motorie e andare a provocare gente per inziare risse in strada. Tutto dal vero. Solo due regole: non doveva tirare lui il primo pugno e doveva sempre cercare gente più grossa di lui. 
Siccome gli "incontri" duravano 4 o 5 minuti, ne ha dovuti fare parecchi. L'ultimo è stato quando le ha prese secche da un omone che gli ha spaccato entrambe le caviglie (e così fine tip tap per sempre) dopo che Korine era riuscito, al massimo, a spaccargli un mattone in testa. 
Cosa non si fà per il cinema!

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